Mar. Giu 17th, 2025

Violenza

Gattino lanciato dal ponte a Lanusei: ennesima violenza contro animali

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LANUSEI (NU): In Sardegna la crudeltà ingiustificata contro gli animali non si ferma. Dopo i fatti di Porto Torres, nelle prime giornate di luglio la violenza si è spostata a Lanusei, in Ogliastra. Alcuni ragazzini minorenni, identificati in seguito dai Carabinieri Forestali e denunciati per maltrattamento di animali ai sensi dell’art. 544-ter, hanno infatti lanciato un gattino di poche settimane giù da un ponte, verso uno strapiombo. Mentre uno commetteva l’azione, il resto del gruppo filmava la scena divertito. Il filmato sarebbe poi stato volontariamente fatto girare sui social network e condiviso tramite le varie app di messaggistica istantanea.

Per l’associazione LNDC Animal Protection «L’intenzione era quella di uccidere, su questo non c’è alcun dubbio, perché nessuno può pensare che un gattino possa sopravvivere a un volo di quel tipo. Le immagini sono veramente agghiaccianti e fa male pensare al terrore che quel micio deve aver provato in quegli ultimi istanti di vita». Il caso del gattino lanciato dal ponte a Lanusei è l’ennesimo atto di violenza estrema contro gli animali avvenuta in Sardegna negli ultimi mesi. Già nelle scorse settimane Lav Sardegna aveva segnalato i troppi casi di violenza nell’isola, dovuti secondo la loro ricostruzione, tra le altre cose, ad una «subcultura antropocentrica che considera gli animali alla stregua di oggetti inanimati». Sempre Lav Sardegna ammoniva infine le istituzioni regionali rammentando che queste violenze «forniscono un ritratto distorto della Sardegna, facendola apparire come una terra di trogloditi».

Gattino lanciato da un ponte a Lanusei: le dichiarazioni di Piera Rosati (LNDC Animal Protection):

LNDC Animal Protection, che aggiunge alla denuncia già fatta dall’Arma un’ulteriore contestazione ai sensi dell’art. 544-bis del codice penale (reato di uccisione di animali), rilascia le sue dichiarazioni in merito tramite la voce della presidente Piera Rosati:

L’intenzione era quella di uccidere, su questo non c’è alcun dubbio, perché nessuno può pensare che un gattino possa sopravvivere a un volo di quel tipo. Le immagini sono veramente agghiaccianti e fa male pensare al terrore che quel micio deve aver provato in quegli ultimi istanti di vita. Fa male anche pensare che tutta questa crudeltà ed efferatezza siano opera di ragazzi giovani, ancora minorenni, a cui evidentemente manca del tutto il senso di empatia e di rispetto per la vita degli altri. Come si può pensare che una cosa del genere sia divertente? Il ragazzo che ha lanciato il gatto è preoccupante, ma tutti gli altri che guardavano e ridevano non sono certo da meno. Trovare divertente una cosa del genere è inquietante e deve far riflettere in primis i loro genitori, ma anche tutta la società. Sempre più spesso capitano situazioni di questo tipo, con giovani e giovanissimi che maltrattano e uccidono animali inermi, e questo è un segnale allarmante per la società odierna e soprattutto per quella futura. Questi ragazzi saranno gli adulti di domani ed evidentemente non stanno ricevendo gli strumenti adeguati per crescere in maniera sana

Piera Rosati, 8 luglio 2024

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Giada Zanola, uccisa a Vigonza dal compagno geloso

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Giada Zanola e il suo compagno Andrea Favero si sarebbero dovuti sposare a settembre. Lei però non se la sentiva più, ed aveva comunicato al compagno la decisione di volersi separare. Fu così che Giada Zanola, mamma di 33 anni, è stata spinta dal cavalcavia della A4 nei pressi di Vigonza (PD) dall’ex compagno, definito dagli amici «gelosissimo e possessivo». 

Giada Zanola col compagno Andrea Favero condivideva anche un bimbo di tre anni. Anche se inizialmente sembrava un suicidio, gli amici della donna hanno da subito smentito questa pista, raccontando di come Giada fosse una persona solare e molto affezionata al suo bambino. Dopo i primi rilievi il fascicolo d’indagine aperto è diventato fin da subito di omicidio volontario a carico dell’ex tossico.

Secondo gli agenti, l’omicidio sarebbe avvenuto dopo l’ennesima lite tra i due, sul ponte dell’autostrada non distante dall’abitazione dove vive la coppia. L’uomo avrebbe spinto la donna giù dal cavalcavia sulla carreggiata sottostante, con una caduta di 15 metri. Dopo l’identificazione del corpo della giovane mamma, l’uomo (che era ritornato a casa aspettando la notizia del ritrovamento) aveva fornito una ricostruzione distorta delle ultime ore per depistare le indagini. Troppe incongruenze sono però riemerse durante l’interrogatorio. A quel punto l’uomo avrebbe fatto alcune ammissioni parziali.

Il compagno attualmente si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

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Aggredito il giornalista Alberto Dandolo. «non rompere i c*glioni»

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Alberto Dandolo, giornalista presso i periodici Oggi e Dagospia, sarebbe stato aggredito in casa da due persone e pestato a sangue. Stando a quanto riferito, il motivo è stato puramente intimidatorio. I due aggressori avrebbero infatti inveito contro il giornalista «Devi farti i cazzi tuoi. La devi smettere di rompere i coglioni».

Stando alle ricostruzioni riportate da Adnkronos, due persone dall’accento del centro Italia, accompagnate forse da una terza per fare il palo, si sarebbero introdotte nella casa del giornalista per commettere la violenza. Il giornalista, ripresosi dallo shock e medicato dalle ferite ricevute, ha ricevuto la solidarietà sia del giornale Dagospia, del direttore del settimanale Oggi Carlo Verdelli, e del presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Vittorio Di Trapani. Carlo Verdelli comunica, riportato da Open, «posso solo dire che mi auguro come tutti che la magistratura e le forze dell’ordine facciano delle indagini approfondite per capire chi ha fatto questo. A una persona che lavora come giornalista e che non ha scritto niente di grave. È un segno gravissimo per chiunque fa questo mestiere».

«Siamo abituati a pressioni, minacce, querele, diffide» – comunica invece Dagospia – «Ora siamo alla violenza fisica. Ma continueremo a fare il nostro lavoro e a denunciare, finché ci sarà possibile, chi ce lo impedisce».

L’aggressione contro Alberto Dandolo mette in risalto un problema giá noto nel paese. L’Italia, secondo Reporter Senza Frontiere, é al 2023 al 41° posto per la libertà di stampa. L’anno prima, nel 2022, era al 58° posto. Secondo i report il paese soffre ancora di «una certa paralisi legislativa» a tutela del lavoro dei giornalisti, oltre al frequente fenomeno delle intimidazioni e delle minacce dalla criminalità organizzata e dai vari gruppi estremisti violenti.

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Simaxis, gambizzato per droga ad Oristano. Aggressori arrestati

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Simaxis (OR): Presero a fucilate Davide Desogus per questioni di droga il 19 dicembre 2023. Francesco Nicolò Mascia, 27 anni, e Stefano Corrias di 37 sono stati raggiunti dai carabinieri della stazione di Oristano per essere arrestati e portati in carcere. Ancora non identificato un terzo complice.

La vittima, Davide Desogus, era già stato condannato in primo grado per traffico di sostanze stupefacenti ed arrestato svariate volte per droga sempre nell’Oristano.

Secondo quanto ricostruito, Stefano Corrias agì assieme ad un altro complice non identificato. Diede appuntamento a Davide Desogus in un luogo appartato per l’acquisto di due chili di cocaina. Nel frattempo Nicolò Mascia si nascose, armato di fucile, ed al momento opportuno si palesò minacciando Desogus. Gli altri due intimarono al 28enne di consegnare la droga, che però rifiutò e lanciò la busta in un canale. A quel punto, per rappresaglia, venne esplosa la fucilata. I tre recuperarono poi metà del carico di cocaina, mentre il ferito fu portato all’ospedale da un amico. I militari in seguito avrebbero poi ritrovato circa un chilogrammo di cocaina nelle vicinanze del luogo dell’agguato.

I reati di droga ad Oristano, cosa dicono i dati

In contrasto a ciò, Oristano, anche nel 2023, è stata confermata la provincia più sicura d’Italia. Con 1.658,1 denunce registrate ogni 100mila abitanti è al 106esimo posto in Italia, ovvero ultima della classifica e conseguentemente, la provincia più tranquilla d’Italia. la statistica tuttavia indica anche qualche dato preoccupante: Oristano è settima per i tentati omicidi con 5 denunce (3,2 ogni 100 mila abitanti) e nona per gli omicidi volontari consumati con due denunce (1,3 delitti per 100mila abitanti).

Oristano infine è la provincia più sicura d’Italia per i furti (106esima con 344,1 denunce ogni 100 mila abitanti) e le lesioni dolose (106esima e 54,5 denunce ogni 100 mila abitanti), seconda per le estorsioni, truffe e frodi informatiche, riciclaggio e impiego di denaro e ai primissimi posti per incendi, rapine e contraffazione di marchi e prodotti industriali.

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Attentato a Robert Fico, ancora grave ma «prognosi positiva»

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Robert Fico, attuale Primo ministro della Slovacchia rimasto vittima di un attentato armato perpetrato da un’ex guardia giurata in pensione per motivi politici, risulta ora in condizioni stabili. Lo comunica pubblicamente il vicepremier slovacco Robert Kalinak, uomo politico fra i più stretti alleati dello stesso Fico.

Migliorano le condizioni mediche di Robert Fico. Il Premier è ricoverato “fra la vita e la morte” dal 15 maggio scorso dopo essere stato raggiunto da tre colpi di pistola all’addome ed al braccio. Le ferite riportate, seppur molto gravi, non avevano fortunatamente lesionato nessun organo vitale. L’attentatore è un pensionato ed attivista 71enne di nome Juraj Cintula. Egli, dopo l’arresto da parte degli agenti di polizia, aveva affermato durante l’interrogatorio «Ho sparato perché disapprovo le sue politiche».

«L’intervento chirurgico di ieri (sabato 18 maggio 2024, n.d.r), durato due ore, ha contribuito a una prognosi positiva per lo stato di salute del primo ministro» – ha dichiarato ai giornalisti la ministra Zuzana Dolinkova. Il premier Fico rimarrà però ancora nell’ospedale di Banska Bystrica e, sempre per via delle sue ferite, non sarà ancora trasportato a Bratislava. Dall’Ospedale Roosevelt di Banska Bystrica, il vice direttore della struttura Milan Urbani ha dichiarato in aggiunta  “crediamo fermamente che tutto andrà per il verso giusto”. I medici hanno sottoposto in totale il Premier Fico a due interventi chirurgici dopo l’attentato.

Nel frattempo risulta che, secondo le fonti di ANSA.it, gli inquirenti abbiano tradotto l’aggressore Juraj Cintula presso il tribunale di Pezinok, a circa 20 km di Bratislava. L’udienza in tribunale, iniziata alle 11:00, è servita per decidere sulla sua eventuale detenzione preventiva. Secondo il procuratore vige un probabile rischio di fuga nonchè una possibile continuazione dell’attività criminale. Juraj Cintula è accusato di omicidio premeditato.

Per le informazioni riportate dall’Adnkronos Cintula, che si è dichiarato colpevole dell’aggressione, ha tuttavia dichiarato di aver agito senza l’intenzione di uccidere.

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons)

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Porto Torres, decapita uccello vivo. LNDC Animal Protection denuncia il ragazzo

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Porto Torres (SS): Decapita uccello vivo senza motivo. Scatta la denuncia per il ragazzo che mercoledì 22 maggio ha staccato la testa ad un uccello per puro divertimento. Lo riferisce l’associazione LNDC Animal Protection. Per l’associazione «La società e la politica devono educare i giovani ad avere rispetto per ogni essere vivente e prevenire gesti come questo insegnando l’empatia. Soggetti che si comportano in questo modo devono essere recuperati o saranno un pericolo per tutti».



Non è passato inosservato il brutale gesto divulgato online dal video di un testimone. Durante la Festha manna, nel parco di san Gavino, un giovane ha preso un uccello e gli ha stracciato la testa, uccidendolo per divertimento. Sgomenti i presenti, anche se nel video divulgato si sentono alcune risate.

Volatili nel parco di san Gavino, in un albero poco distante dalla basilica (foto Pitzoi Arcadu)

Rapida ed intransigente la risposta delle associazioni di categoria. La presidente della LNDC Animal Protection Piera Rosati dichiara con un comunicato stampa di aver sporto denuncia e di voler seguire la cosa da vicino. Per la Presidente «se una persona si diverte a uccidere un altro essere vivente c’è chiaramente qualcosa che non va». L’associazione fa sapere che si impegnerà affinché il fatto non venga derubricato come una ragazzata o qualcosa da non prendere troppo sul serio. 

Le dichiarazioni di Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection: 

«Una persona che fin dalla giovane età si comporta in modo così crudele nei confronti di un essere vivente indifeso e totalmente inoffensivo può sviluppare dei comportamenti sempre più violenti e crudeli se non viene recuperata in tempo. Quello che questo ragazzo ha fatto è di una gravità inaudita e se qualcuno pensa di poterla considerare soltanto una stupidaggine fatta per divertimento si sbaglia di grosso. Del resto, se una persona si diverte a uccidere un altro essere vivente c’è chiaramente qualcosa che non va. Purtroppo, sono sempre più numerosi i casi di violenza sugli animali da parte di giovani e giovanissimi e questo getta una macabra e preoccupante ombra sulle nuove generazioni e su quello che ci può riservare il futuro. È evidente che in questa tendenza dei giovani a comportarsi in questo modo c’è una grossa responsabilità delle famiglie e della società. Ma la responsabilità è anche della politica, che non condanna in maniera concreta gesti di questo tipo. Per questo, ancora una volta, ricordo a tutti che c’è una legge per l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali in Parlamento che aspetta urgentemente di essere approvata» 

Piera Rosati, 24 maggio 2024

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Porto Torres, decapita uccello vivo. Individuato il responsabile

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Porto Torres (SS): Decapita uccello per divertimento. Raggiunto da una denuncia per maltrattamento di animali un 35enne sassarese ma residente nella penisola. Ora l’uomo deve rispondere alle accuse (comprovate da una testimonianza video) di violenza contro un animale totalmente ingiustificata ed aggravata dalla brutalità.



La denuncia dell’associazione LNDC Animal Protection è arrivata al destinatario. Identificato grazie alle indagini della Compagnia dei Carabinieri di Porto Torres l’uomo che, durante la Festha manna 2024, nel parco di san Gavino, aveva afferrato un corvo (animale caratteristico della fauna locale del parco) e lo aveva ucciso brutalmente per puro spettacolo. Nelle ultime settimane i casi di violenza contro gli animali in Sardegna sono sensibilmente aumentati.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Violenza animali in Sardegna, cane ucciso a Bono. «Chi sa parli»

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BONO (SS): Nuovo caso grave, ormai l’ennesimo in Sardegna, di violenza estrema contro gli animali. Un cane randagio, tale Alex, é stato ucciso nel paese di Bono durante la festa patronale. L’animale, anziano e sordo-cieco, é stato barbaramente picchiato da ignoti. Lo sciagurato sarebbe poi morto tre giorni dopo a causa delle ferite troppo gravi.

LNDC Animal Protection, una delle associazioni di categoria in prima linea contro questo tipo di violenze, invita la cittadinanza a fornire informazioni utili alle autorità competenti oppure al loro ufficio legale (avvocato@lndcanimalprotection.org). La stessa associazione ha dichiarato di aver nel frattempo già sporto denuncia contro i responsabili ignoti. Dopo la notizia, girata in tutta Italia, la comunità di Bono é stata presa di mira da una campagna d’odio. A tal proposito, il sindaco Michele Solinas dichiara che «Da notizie ufficiose gli autori del gesto non sono componenti di questa comunità. La mia è una comunità di gente laboriosa, solidale e con un alto grado di istruzione».


Il fatto é avvenuto il 31 agosto 2024. Ancora ignoti i responsabili, sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri locali. Il povero animale era un randagio adottato ed accudito dalla comunità locale. Questo fatto é l’ennesimo caso di brutalità contro animali inermi avvenuto in Sardegna negli ultimi mesi. Gli ultimi casi sono stati il gattino lanciato da un ponte a Lanusei (NU), un uccello decapitato con un morso a Porto Torres (SS) e un gatto randagio, tale Nutellino, ucciso a bastonate in pieno giorno a Sedini (SS).

Cane ucciso a Bono, le dichiarazioni della presidente di LNDC Animal Protection

Se davvero, come si ipotizza, si è trattato di un gruppo di ragazzini, ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di violenza sugli animali perpetrata da giovanissimi. Un fenomeno che le istituzioni continuano a ignorare e che invece dovrebbe far scattare tutti i campanelli d’allarme possibili perché è in continuo aumento ed è davvero molto preoccupante. Questa totale assenza di empatia e sensibilità da parte delle nuove generazioni non fa presagire niente di buono per il futuro, né per gli animali né per gli esseri umani. La politica, le istituzioni, la scuola e le famiglie dovrebbero dare il giusto peso a eventi come questi perché dei giovani o giovanissimi che compiono atti violenti di questo genere devono essere necessariamente rieducati in maniera efficace per prevenire che continuino su questa strada e facciano anche di peggio. Ancora oggi, invece, la loro gravità viene sottovalutata e questo è davvero inaccettabile

Piera Rosati, 5 settembre 2024

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons Credit: Xavier Caré  CC BY-SA 4.0)

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USA, ragazzo autistico muore dopo detenzione della polizia

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Nel carcere di Dayton in Ohio, secondo i familiari, la polizia avrebbe provocato la morte di un ragazzo autistico, Isaiah Trammell, commesso 19enne. Egli sarebbe stato sottoposto a ripetute violenze fisiche, psicologiche e verbali dagli agenti di detenzione. Sarebbe infine morto in ospedale 3 giorni dopo per le ferite riportate. Durante le violenze sarebbe stato apostrofato dagli agenti come «ridicolo» ed «imbarazzante».

Il ragazzo, che da poco viveva da solo in un appartamento a Lebanon (OH), era in ansia per un imminente colloquio di lavoro. Una sera, preso da una crisi autistica mentre era al telefono con suo zio, avrebbe attirato l’attenzione dei vicini, allertati dalle urla.

A quel punto la polizia sarebbe arrivata sul posto per una chiamata su una presunta lite domestica. Per lo stesso tipo di accusa il ragazzo aveva un mandato di arresto per via di un incidente analogo avvenuto un anno prima. Di questo mandato, riferisce le famiglia, né gli stessi familiari né Isaiah conoscevano l’esistenza.

Invece di portarlo in ospedale come di solito accadeva per questo tipo di incidenti, il ragazzo, a causa del mandato pendente, sarebbe stato preso in custodia e portato in prigione, luogo nel quale gli è stato impossibilitato di superare la crisi.

La detenzione e la morte del ragazzo

Dopo circa dieci ore di detenzione, nel quale agitato ed isterico avrebbe chiesto continuamente invano per le sue medicine (aveva informato lo staff medico di essere in cura per ADHD e autismo) e di poter effettuare una chiamata, sarebbe poi stato portato in ospedale già incosciente. Dopo tre giorni sarebbe poi morto per le conseguenze di un trauma alla testa auto-inflitto sbattendo il capo contro la porta della cella di detenzione. Il coroner di conseguenza ha classificato la sua morte come un suicidio, decisione contestata dalla madre, Brandy Abner.

Per la polizia comunque la morte del ragazzo autistico non sarebbe stata una loro responsabilità. Secondo i portavoce dello sceriffo, infatti, le indagini sulla condotta degli agenti di detenzione non hanno rilevato nessuna mancanza o abuso nel modo in cui il ragazzo è stato trattato.

«Isaiah sarebbe ancora vivo se in prigione fosse stato trattato con dignità e rispetto da del personale preoccupato per la sua salute e il suo benessere» – dice al New York Post Yvonne Currington, infermiera in pensione – «Invece di ascoltare le sue richieste per le medicine, è stato deriso ed ignorato. Bisogna chiarire di chi sia la responsabilità di ciò che gli è accaduto».

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Altri cani uccisi a Dolianova. «Forse atto seriale»

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Tre casi concentrati nel giro di pochi giorni nel sud Sardegna di violenza contro gli animali. Dei cani sono stati infatti uccisi a Dolianova; fatto avvenuto per l’ennesima volta nel giro di poco tempo. L’ultimo ritrovamento degli animali brutalmente uccisi è avvenuto lo scorso 24 febbraio.

Non sono stati gli unici cani uccisi a Dolianova. Un altro cane era stato trovato impiccato una settimana fa in località Sisca Manna, appena fuori Dolianova. Negli stessi giorni era anche morto Tigro, il gatto che era stato cosparso di benzina e bruciato vivo da ignoti sempre nello stesso comune.

Per LNDC Animal Protection, associazione per la difesa dei diritti degli animali nata nel 1950, questa concentrazione di atti così gravi rende probabile la presenza di uno o più serial killer di animali. Per questo la stessa associazione ora chiede alla popolazione locale di collaborare attivamente con gli enti preposti per fermare queste barbarie. Chiunque abbia informazioni utili o abbia notato comportamenti sospetti è esortato a segnalarli immediatamente alle stesse forze dell’ordine e a contattare l’associazione all’indirizzo e-mail avvocato@lndcanimalprotection.org.

L’ultimo caso dei tre cani uccisi a Dolianova e i casi precedenti

La macabra scoperta dei tre cani uccisi è stata segnalata da un’utente su Facebook, suscitando sconcerto e preoccupazione tra la comunità locale e gli amanti degli animali. Solo pochi giorni prima, nella stessa zona, erano stati rinvenuti un cane impiccato e un gatto bruciato vivo, evidenziando una preoccupante escalation di violenza nei confronti degli animali.

Le parole di LNDC Animal Protection

L’associazione animalista tramite un comunicato stampa condanna fermamente questi atti barbarici e annuncia di aver presentato una denuncia alle autorità competenti. Gli attivisti sollecitano indagini approfondite per individuare e perseguire i responsabili. Per LNDC Animal Protection infatti è fondamentale che le forze dell’ordine trattino questi episodi con la massima serietà, considerando la possibilità della presenza di un individuo pericoloso che potrebbe rappresentare una minaccia non solo per gli animali, ma anche per la comunità umana.

La ripetizione di questi crimini efferati contro gli animali nella stessa area è estremamente preoccupante. Chiediamo alle autorità di intensificare le indagini e di considerare l’ipotesi di un serial killer di animali. È imperativo che si intervenga rapidamente per prevenire ulteriori atrocità e garantire la sicurezza di tutti

Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection (24 febbraio 2025)

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