GFE: «La risposta dell’UE su Gaza è tardiva, timida e incompleta»
Apertura su Gaza. L’associazione europeista ha criticato la recente risposta dell’Unione Europea sulla guerra in Palestina
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La gioventù federalista europea (GFE) si apre su Gaza. La GFE, associazione europeista nata nel 1951, ha infatti criticato la recente risposta dell’Unione Europea sulla guerra in Palestina, segnata dagli innumerevoli «attacchi criminali» compiuti da Israele.
L’associazione federalista fa riferimento al fatto che Il Consiglio dell’Unione europea, nella sua composizione Affari esteri, ha votato a maggio con larga maggioranza la proposta di rivedere l’accordo di associazione con Israele, siglato nel 1995, a causa appunto della sua condotta «inaccettabile» nella sua ufficialmente dichiarata lotta al terrorismo interno, dove la maggior parte dei bersagli sono però bambini, donne, operatori sanitari e giornalisti scomodi, civili innocenti e le loro case. Questa condotta di guerra è stata definita da più osservatori internazionali indipendenti genocidaria e con il palese intento di effettuare una completa sostituzione etnica nei territori di Gaza.
«Come Gioventù Federalista Europea, accogliamo con favore il fatto che l’Unione si sia finalmente espressa sulla questione» – recita il comunicato stampa – «Tuttavia, non possiamo che rammaricarci del fatto che questa presa di posizione del Consiglio giunga in risposta non alle minacce israeliane di deportazioni di massa della popolazione palestinese, né al blocco degli aiuti umanitari che sta causando una carestia di proporzioni drammatiche nella Striscia, bensì solo dopo che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco in aria contro diplomatici europei. Un gesto che pare suggerire una differenziazione tra vite meritevoli di tutela e vite sacrificabili».

Guerra in Palestina e distruzione di Gaza. L’appello della GFE all’UE: «uscite dall’immobilismo»
La GFE, con l’apertura su Gaza, si aggiunge quindi al coro di contestazione che evidenzia come, dopo oltre venti mesi di conflitto segnati da innumerevoli crimini di guerra attribuiti al Governo israeliano, ben nove Stati membri (tra cui l’Italia) abbiano comunque votato contro a una misura che comunque risulta blanda e allo stato attuale simbolica, dato che non prevede sanzioni concrete nei confronti di Israele ma solo la volontà di aprire la revisione dell’accordo.
L’Unione europea è una comunità politica con un interesse strutturale nell’affermazione di un ordine internazionale, fondato sul diritto internazionale e su Istituzioni multilaterali che siano garanti della pace mondiale. Per questo, ha una responsabilità storica: Uscire dall’immobilismo.

Staffer presso Nuova Isola. Tecnico della progettazione di prodotti turistico esperienziali. Studente di scienze strategiche e giuridiche della difesa e della sicurezza.