Mar. Giu 17th, 2025

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Ecosostenibilità: Nuove proposte per prodotti più ecosostenibili

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BRUXELLES: L’Europarlamento approva una bozza di legge per rendere più chiara la vendita e la sponsorizzazione dei prodotti sul mercato. La nuova legge mira a ostacolare il fenomeno crescente del greenwashing.

Il 3 maggio 2023 l’Europarlamento ha ufficialmente iniziato i negoziati con i paesi membri dell’Unione.

544 voti favorevoli, 18 contrari e 17 astenuti. L’Europarlamento approva la proposta di legge creata per aiutare i consumatori a fare scelte più eco-sostenibili ed incoraggia i produttori ad offrire prodotti sempre più durevoli e veramente eco-friendly.

La legge prevede il ban delle pubblicità ingannevoli che includono richiami generici all’eco-sostenibilità

La proposta di legge mira ad impedire di utilizzare slogan quali “amico dell’ambiente” ,”biodegradabile” ,”eco-sostenibile” senza che vengano messe in etichetta prove dettagliate in favore di queste qualità.

Verrà impedito il richiamo fine a sé stesso alle misure sulla compensazione delle emissioni. Verrà inoltre impedito di classificare l’intero prodotto come eco-sostenibile solo perché una sua parte è tale.

Per semplificare il processo di informazione sono state ipotizzate delle certificazioni ufficiali basate su direttive prestabilite oppure rilasciate dalle autorità pubbliche.

Lotta contro l’obsolescenza programmata

Al fine di rendere i prodotti sul mercato più durevoli è stata ipotizzato un divieto che impedisca l’inserimento di un’obsolescenza programmata. Limitare le funzionalità di un dispositivo nel caso vengano utilizzati ricambi o accessori non originali (come ad esempio per le stampanti e le loro cartucce) non sarà più consentito.

Per consentire alle persone di fare scelte più coscienziose e comprare solo prodotti con una certa durabilità, i consumatori verranno informati su eventuali problematiche di riparazione dell’oggetto prima dell’acquisto.

Secondo Biljana Borzan «Le industrie non speculeranno più costruendo prodotti che si rompono appena dopo lo scadere della garanzia […] d’ora in po avranno profitto solamente i produttori che produrranno beni più durevoli»

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Note

  • FONTE & APPROFONDIMENTI: Articolo Ufficio stampa Europarlamento
  • Foto copertina Wikimedia Commons

AUTISM-EUROPE: «Migliore accesso all’educazione ed al lavoro»

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BRUXELLES: In Europa sono stimati 5 milioni di persone nello spettro autistico. L’associazione internazionale Autism-Europe dichiara che molte di loro subiscono quotidianamente discriminazione ed emarginazione.

L’iniziativa «I can learn. I can work»

Per rispondere a questa situazione è stata lanciata dalla stessa l’iniziativa “I can learn. I can work” con lo scopo di abbattere questo muro di esclusione sociale grazie nei due campi fondamentali della vita: il lavoro e l’istruzione.

Secondo l’Associazione infatti dalla prima infanzia fino all’Università gli autistici subiscono una cattiva e poco inclusiva educazione, molto poco affine con le loro necessità.

Un altro nodo dolente è il mondo del lavoro: In Europa meno del 10% degli autistici risulta impiegata.

In quest’ultimo campo gli autistici subiscono forti discriminazioni ed i pochi che riescono a trovare un impiego lo ottengono solo in lavori scarsamente retribuiti o solo grazie a politiche di inclusione sociale.

La Commissaria europea per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza Helena Dalli afferma:

Per le persone con invalidità invisibili come lo spettro autistico, la vita può essere molto difficile poiché spesso non riescono a ricevere un livello di supporto su misura per loro. Sono grata per l’inestimabile lavoro degli esperti e delle organizzazioni le quali quotidianamente assicurano l’accesso ad ogni singolo cittadino al lavoro ed all’educazione su base equa per tutti. Il raggiungimento dell’uguaglianza richiede uno sforzo collettivo e pertanto la nostra strategia riguardo l’agenda 2021-2030 sui diritti delle persone con disabilità rappresenta un ulteriore passo avanti verso un’Unione nell’uguaglianza.

Helena Dalli, 30 marzo 2021

Le richieste principali di Autism-Europe per gli autistici

  • Supporto mirato e consapevolezza delle particolari esigenze nell’impiego e l’istruzione;
  • Accesso ad opportunità lavorative concrete ed ad una formazione lavorativa attinente;
  • Supporto dei punti di forza degli studenti autistici (maggiore flessibilità nelle offerte formative e nelle infrastrutture);
  • Tutela dal bullismo contro le persone autistiche;
  • Leggi locali e nazionali che vengano incontro alle esigenze degli autistici nel campo del lavoro e dell’impiego;
  • Incremento della consapevolezza riguardo le potenzialità dei lavoratori autistici;
  • Gli stati membri d’Europa devono osteggiare le cosiddette “Benefit trap”;
  • Maggiore armonizzazione del riconoscimento delle disabilità all’interno dell’Unione Europea;
  • Finanziamenti europei maggiori nei confronti delle politiche di inclusione;
  • Politiche mirate in risposta alla pandemia COVID-19 che combattano il fenomeno dell’emarginazione.

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Note


CNN rivela: soprusi contro i detenuti palestinesi

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Nel centro detenzioni della base di Sde Teiman in Israele fonti interne rimaste anonime denunciano casi di abusi e violenze contro i detenuti palestinesi. Lo rivela un’inchiesta della CNN. Il numero di detenuti all’interno della base rimane sconosciuto.



Tutto è partito da una serie di fotografie scattate di nascosto da un lavoratore israeliano presso la base militare Sde Teiman, situata nel deserto del Negev. In queste fotografie sono ritratti decine di detenuti vestiti con divise grigie bendati, sdraiati su materassi sottilissimi, circondati da filo spinato e con un aspetto fisico visivamente stremato. Una situazione ribattezzata da più parti come “L’Abu Ghraib israeliana” in riferimento agli scandali nelle prigioni irachene avvenuti nel 2003.

Il trattamento dei detenuti palestinesi

I testimoni, che temono ripercussioni da parte dei sostenitori della “linea dura” di Israele contro la Palestina, descrivono l’ambiente come accompagnato da un’aria fetida e da un continuo vociare sommesso. In riferimento a ciò viene specificato che ai detenuti è severamente vietato parlare fra di loro. Pertanto il continuo mormorio deriva da chi, in preda allo shock, parla con sé stesso.

Le guardie israeliane gridano di continuo agli internati la parola araba askut (اسكت, “state zitti”). A questi ultimi è stato ordinato di “non muoversi, stare sempre seduti dritti, non parlare e non sbirciare mai dalla benda sugli occhi“. Sempre alle guardie è stato esplicitamente autorizzato di punire i trasgressori se necessario. Di conseguenza avvengono frequenti pestaggi, perpetrati perlopiù per vendetta “per punire quello che i palestinesi hanno fatto il 7 ottobre 2023”. Meno di frequente le punizioni avvengono per motivi disciplinari come risposta ad un comportamento scorretto.

Sempre i testimoni parlano di medici che amputano gli arti dei prigionieri come conseguenza all’ammanettamento continuo che blocca la circolazione, oppure di operazioni mediche eseguite da medici non specializzati. Viene anche riferito di come un odore pungente di putrefazione dovuto alle ferite non curate lasciate in necrosi contamini l’aria. I detenuti catturati in combattimento rimasti feriti vengono lasciati abbandonati a letto in un ospedale da campo completamente nudi e solo con dei pannoloni addosso.

La risposta di Israele

Le Forze di difesa israeliane non hanno ancora esplicitamente negato le accuse di condotte inappropriate. Tuttavia in un comunicato l’IDF (Israel Defense Forces, n.d.r.) ribadisce che «L’IDF assicura un trattamento appropriato nei confronti dei detenuti in custodia. Ogni accusa di condotta inappropriata perpetrata dai nostri soldati viene esaminata e trattata di conseguenza».

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Trump: «Cadono gli aerei? Colpa dei disabili»

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Donald Trump, neoeletto presidente degli Stati Uniti d’America, ha una risposta per ogni cosa. Alla luce del recente disastro aereo di Washington, la sua spiegazione all’evento sarebbe che, durante le amministrazioni Biden e Obama, sarebbero state assunte troppe persone con disabilità in ruoli chiave, con mansioni inadatte alla loro condizione. Trump ha affermato, per rafforzare le critiche ai suoi predecessori, che «Io ho raziocinio, ma sfortunatamente molte persone no. Servono persone competenti, non ci importa della loro razza». Alla domanda se visiterà il sito dell’incidente, il presidente risponde ironico «Dove sarebbe il sito? In acqua? Volete che vada a nuotare?».

fotografia di aero simile a quello coinvolto nell'incidente
Un Bombardier CRJ700 simile a quello del disastro

Tutto questo affermato in conferenza stampa, senza alcuno studio o prova a sostegno della tesi. La nuova arringa di Trump contro i disabili servirebbe come giustificazione per tagliare i fondi federali dedicati ai programmi di uguaglianza e inclusione.

Troppi controllori di volo con disabilità psichiche o fisiche in America. A denunciarlo non c’è nessuno studio o rapporto interno, solamente il Presidente repubblicano Trump. Queste affermazioni, che vanno ad attaccare gratuitamente una vastissima categoria di persone, servono all’imprenditore newyorkese per giustificare l’imminente taglio dei fondi federali agli uffici che si occupano di inclusione, diritti, ambiente e diversità e il licenziamento di massa di svariati impiegati. Trump ha parlato di voler dare priorità all’assunzione solo a persone «brillanti, fuori dal comune» o «geni naturalmente dotati».

Le caratteristiche ricercate da Trump (che appartengono anche ai disabili)

C’è da evidenziare che con queste sole caratteristiche un candidato modello, se non fosse già deceduto, sarebbe il fisico Stephen Hawking. L’ufficiale della Royal Navy in pensione Sir Nick Hine, militare autistico inglese, ha affermato in una sua vecchia intervista che «Sinceramente, l’autismo mi ha reso un ufficiale della marina migliore».

Molte cosiddette disabilità infatti hanno come effetto collaterale quello di acuire i sensi e di far sviluppare altamente il pensiero laterale, caratteristiche essenziali per “essere fuori dal comune”. Condizioni psichiche che rientrano nel termine più generico di disabilità, come l’ADHD o lo spettro autistico, non necessariamente portano a incapacità intellettive o attitudinali. Altre condizioni come l’epilessia (espressamente citata dal tycoon) possono non essere completamente invalidanti ed essere tenute sotto controllo dalle terapie. In ultimo, prima di poter lavorare in un ruolo chiave, a prescindere dalle politiche di inclusione e uguaglianza (e di un effettiva disabilità presunta o riconosciuta), c’è sempre il benestare di un’autorità esterna qualificata.

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons CC BY-SA 2.0)

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USA, la battaglia di Donald Trump contro il transgenderismo

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Fin dalle prime ore del suo insediamento, il tycoon Donald Trump bombarda l’America con i suoi famigerati ordini esecutivi. Dal rinominare il Golfo del Messico in Golfo d’America fino ai nuovi diktat che bersagliano la comunità transgender. Un bersaglio principale per Donald Trump sono stati infatti i transgender.

Per il rieletto presidente, che ritiene di essere stato salvato da Dio per rendere l’America grande, sesso biologico e identità di genere sono la stessa cosa e non ne esisterebbero altri al di fuori di quelli assegnati alla nascita, come quello non-binary (ritenuto invece valido da vari studi della stessa American Psychological Association). L’imprenditore newyorkese afferma inoltre che le persone trans abbiano uno stile di vita «poco onorevole» e non adatto agli standard «molto elevati» delle forze armate (nonostante le diverse migliaia di persone transgender attualmente in servizio).

Donald Trump ritratto ufficiale 2025
Donald Trump ritratto ufficiale 2025

Con queste premesse le conseguenze nella società statunitense sono state immediate: Subito fuori i trans dall’esercito e dalle scuole e vietata la transizione di genere agli under 19 anche se approvata da un medico qualificato (e pesantemente ostracizzato in generale l’accesso alle terapie ormonali). Nelle carceri invece gli individui trans dovranno essere tradotti in ambienti allineati al proprio sesso di nascita, senza curarsi della loro incolumità e dell’altissimo rischio di stupri e aggressioni.

Donald Trump e la «follia transgender»

Per Mr. Trump, imprenditore laureato in economia, la dottrina scientifica secondo cui il sesso biologico e l’identità di genere sono separati sarebbe una follia. Con queste manovre il nuovo presidente “ringrazia” così le frange più estremiste e conservatrici dei suoi elettori. «Porremo fine alle mutilazioni sessuali infantili» dichiarava energico nei suoi raduni elettorali. «È un rinfrescante ritorno alla sanità mentale», ha invece esultato, riportato in Italia da Open, lo studio legale conservatore Alliance Defending Freedom.

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Trump contro UE: «Si sono approfittati di noi, dazi anche per loro»

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La guerra commerciale di Trump dei dazi contro il libero scambio ora si sposta anche in UE. Dopo aver salassato e compromesso il commercio con Cina, Messico e Canada (ben 25% di rincaro con i paesi vicini e il 10% contro la Cina), il presidente repubblicano vuole adesso ridimensionare i rapporti anche con il partner europeo. Anche l’Italia sarà colpita, nonostante i rapporti di amicizia personale con il premier Giorgia Meloni.

Secondo The Donald infatti il partner europeo avrebbe trattato ingiustamente gli americani, e adesso vorrebbe regolare i conti, affermando: «non c’è un calendario ma arriverà molto presto». Francia e Germania hanno promesso di rispondere tramite gli strumenti preposti dalla stessa Unione Europea «rispondendo ai dazi con i dazi». Sulle nuove politiche Pechino commenta invece: «così nessun vincitore».

I dazi di Trump contro l’UE sono gli ultimi arrivati dopo quelli alla Cina, al Messico e al Canada. Dopo queste prime manovre, ora Donald spinge nuovamente l’acceleratore sull’isolazionismo statunitense. Tutto questo nonostante pure lui abbia confessato che queste politiche porteranno inizialmente in sofferenza gli americani. Il grande imprenditore infatti rimane comunque fiducioso che, almeno nel lungo termine, questo renderà l’America più forte che mai e la porterà a una nuova età dell’oro. Non sono d’accordo diversi osservatori come ad esempio il Wall Street Journal, che ha definito le nuove politiche come «La più stupida guerra commerciale della storia».

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Terapie assistite da sostanze psichedeliche, ora la raccolta firme

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Partirà il 14 gennaio 2025 la raccolta firme, capitanata da Psychedelicare.eu, per chiedere alla Commissione europea di esprimersi sulle terapie assistite da sostanze psichedeliche (TAP). Obiettivo della campagna è la raccolta di un milione di firme in tutta l’Unione Europea (almeno 7 stati membri) in non oltre 12 mesi. La raccolta firme avverrà sullo stesso sito della Commissione europea.

In Italia lo fa sapere l’Associazione Luca Coscioni (partner di PsychedeliCare) tramite il suo portale legalizziamo.it. «Contribuiremo dall’Italia insieme ad altre realtà» – afferma l’associazione dai suoi canali social – «alla raccolta firme sul sito della Commissione europea». Lo PsychedeliCare, promotore dell’attività in tutta Europa, è un collettivo multidisciplinare di professionisti provenienti da oltre 15 paesi.

un flacone di LSD a uso medico, ampiamente utilizzato per le Terapie assistite da sostanze psichedeliche.
Un flacone di LSD per uso clinico (foto wikimedia commons CC0)

La terapia assistita da psichedelici è un trattamento terapeutico che adopera la somministrazione di sostanze quali, LSD, DMT, psilocibina e non solo, in associazione alla psicoterapia1Alain Bernasconi & Valentina Vukovljak “Terapie psichedeliche:stato dell’arte e implicazioni per le cure infermieristiche”.

Le Terapie assistite da sostanze psichedeliche – I precedenti in Italia

Già a settembre 2024 l’Associazione Luca Coscioni aveva lanciato un appello al governo italiano per includere le TAP nelle cure palliative, arrivando a 5000 firme fra i quali 170 professionisti.

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Tensioni in Somalia per la riforma costituzionale

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SOMALIA:  Le recenti riforme alla costituzione somala hanno causato l’inasprirsi delle tensioni nella già fragile situazione politica del paese. Lo stato autonomo del Puntland in risposta a queste manovre ha rifiutato di riconoscere le modifiche alla costituzione somala e si è ritirato dal sistema federale.

La testata italiana Africa Rivista, citando le fonti locali di Hiiraan.com, riporta l’acuirsi di nuove tensioni nel paese del corno d’Africa, che dall’ormai lontana caduta di Siad Barre non è mai più riuscito a ritrovare una stabilità sociale e geopolitica duratura.


Leggi anche: Somalia: modifica della costituzione, ma il Puntland non ci sta (Africa Rivista)


Le nuove riforme della costituzione somala

Nei giorni scorsi il Parlamento somalo ha approvato quasi all’unanimità una profonda riforma della costituzione vigente approvata inizialmente nel 2012. Le nuove riforme alla costituzione somala portano il paese di stampo federale ad un sistema di gestione del potere più centralizzato. Il nuovo assetto della costituzione somala garantisce infatti un maggiore controllo del potere al Presidente federale a discapito dei singoli governi e dei maggiori clan tribali.

Questo nuovo riassetto del potere ha allertato le autorità del Puntland. Secondo Mohamud Aidid Dirir, ministro dell’Informazione del Puntland, queste modifiche rischiano di aggravare ulteriormente la situazione di violenza nel paese. Sempre secondo il ministro questa manovra è frutto di un comportamento scorretto del Presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud. Secondo lui quest’ultimo userebbe il parlamento federale come strumento per «portare l’autorità nelle sue mani».

In un’intervista rilasciata al Guardian lo stesso Mohamud Aidid Dirir contestualizza meglio le sue preoccupazioni per la nuova costituzione somala affermando: «Siamo un Paese fragile che si sta ancora riprendendo da una guerra civile, che non ha una politica stabile. Se il potere si concentrasse nelle mani di una sola persona, si correrebbe il rischio di ritornare alla guerra civile. Abbiamo sempre avvertito che ciò potrebbe accadere».

La reazione del Puntland

A causa di queste modifiche il Puntland, che accusa in aggiunta che il governo centrale lo ha ostacolato nel momento in cui ha cercato di partecipare alle consultazioni, ha detto che per questa ragione non riconoscerà i cambiamenti. In conclusione il Ministro Dirir afferma: «Non dichiareremo l’indipendenza, ma il Puntland resterà da solo finché non verrà consultato».

Il Puntland è uno dei cinque stati federali della Somalia. È stato istituito come entità autonoma e separata nel 1998 ed è l’amministrazione regionale più potente del Paese. Le relazioni fra il governo centrale somalo ed il Puntland sono caratterizzate dal susseguirsi di tensioni diplomatiche e spinte secessioniste con conseguente paralisi nello sviluppo dell’area.

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Bluesky, 2 settimane sul social network che sfida i colossi

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Ci troviamo già da due settimane su Bluesky, il nuovo social network che, dopo aver cannibalizzato la fanbase di X, ora sfida Threads. Ancora molto ridotta (ma in costante crescita) la community italiana, mentre già consolidate per casi fortuiti altre realtà nazionali come quella brasiliana.

Bluesky si presenta come un social network già visto, ma diverso dal solito. La veste grafica è del tutto simile a quella di Twitter dei vecchi tempi. La sua gestione, invece, non è in mano né ad una multinazionale o tanto meno al miliardario annoiato di turno, ma è volontariamente decentralizzata. Non ha pubblicità, ed il feed può essere modellato a piacimento dall’utente, senza quindi nessun algoritmo che ti impone cosa possa piacerti.

Aspetto di un profilo personale visto da smartphone

Un’idea non proprio originale, ma che funziona. L’idea di un social network decentralizzato nacque infatti anni fa, grazie ad un progetto finanziato proprio dall’ex-Twitter nel 2019. È diventato poi un progetto indipendente nel 2021, poco prima del subentro di Elon Musk dentro il colosso blu un tempo molto in voga ma adesso in rapido declino.

Dopo i primi anni di open beta, caratterizzati da un’iscrizione possibile solo su invito, ora Bluesky social, con la sua nuova farfallina azzurra come logo (che ricorda tristemente quella di MSN), brucia le tappe superando in tempi record 10 milioni di utenti attivi. Questo, come già detto, è stato principalmente per pura fortuna, a causa di manovre di mercato infelici di altri suoi competitor.

Bluesky ora gode di una buona fama e la sua utenza è destinata a crescere. L’iscrizione è gratuita ed i nuovi utenti italofoni hanno l’opportunità di essere i pionieri della sempre più folta community italiana. Attualmente il principale difetto sono ancora i pochi utenti ed una conseguente sensazione di echo-chamber, ma niente di irrimediabile.

Cosa gli sviluppatori riservano per il futuro è ancora molto cangiante. Sta di fatto che Bluesky social offre un buon connubio fra una ventata di aria fresca ed una ricetta già vista e ben collaudata che dona un senso di familiarità e sicurezza. Personalmente io non impazzisco per lo strapotere delle big company nel mondo social. Per chi ha un pensiero simile potrebbe dare un’occasione a questa nuova piattaforma.

*contenuto non sponsorizzato

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Tre anni di guerra in Ucraina. Evento di dibattito online

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Il 24 febbraio 2025 ricorreranno tre anni di guerra in Ucraina. È previsto, per lunedì 17 febbraio 2025 alle ore 19:00, un appuntamento sulla piattaforma Google Meet per parlare dell’evoluzione del conflitto in Ucraina dall’inizio fino a ora e delle misure dell’Unione Europea a sostegno dell’Ucraina.

Verranno inoltre discusse le possibili implicazioni geopolitiche del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. L’evento è organizzato dalla Gioventù Federalista Europea italiana (GFE).

Locandina dell’evento.

Il dibattito prevede la partecipazione di Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, e di Federico Castiglioni, ricercatore presso Istituto Affari Internazionali (IAI).

Vincenzo Camporini al 43° Seminario di Ventotene (Foto Pitzoi Arcadu)

Sarà possibile collegarsi seguendo il link nella Bio del canale Instagram ufficiale di GFE Italia.

(in copertina immagine di repertorio Matti Karstedt)

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